Il mio percorso di Medicina Narrativa è iniziato nel 2018 durante il mio terzo anno di Medicina ,
quando ho conosciuto il professore e cardiologo Marco Testa che durante le prime lezioni del semestre ci
ha presentato un corso organizzato da lui in cui avremmo affrontato
le varie tematiche della medicina narrativa .Sono molto fiera di
essere stata parte di questa iniziativa meravigliosa che ormai è
diventata parte integrate del percorso formativo. Intanto per iniziare
la medicina narrativa è una nuova metodologia finalizzata a
umanizzare la medicina mettendo il paziente al centro del percorso
di cura e basato , da cui il nome di ‘’narrativa’’, sulle storie narrate
dai pazienti . Non ci pensai più di tanto e mi buttai a capofitto in
questa esperienza che spero mi lasci i segni per tutta la mia carriera
professionale. Ogni lezione si basava sulla discussione di vari temi
riguardanti la medicina narrativa, generalmente all’inizio c’era un
ospite che introduceva la riflessione che avremmo continuato
noi. Leggere le storie scritte dai pazienti , analizzare i loro sentimenti
durante i loro percorsi di malattia e di cura mi permetteva di sentirli
più vicini , di capire le loro azioni e anche di poterli aiutare di
più. Perchè in fondo sappiamo tutti quanto una conversazione possa
cambiarci la giornata , l’umore e anche la vita. Questa esperienza mi
ha insegnato che il paziente è il centro delle nostre azioni, e non la
sua malattia, è lui che dobbiamo curare e per poterlo fare dobbiamo
ASCOLTARLO. Tutto questo è stato finalizzato a correggere quella
perdita di empatia che è venuta fuori da diversi studi statistici e che
si è osservata negli ultimi anni, a favore di una medicina che vada
oltre le analisi, gli esami strumentali e la fisiopatologia, che arrivi
dritto alla persona che abbiamo dietro tutti questi. Il corso consisteva
in due ore settimanali che venivano svolte in genere di pomeriggio
dopo le lezioni, ora sicuramente qualcosa sarà cambiato ma la
sostanza di quelle ore , di quei discorsi è senza dubbio la stessa. Una
lezione tipo prevedeva la lettura di un racconto scritto dal paziente ,
l’analisi di questo e infine un confronto con i colleghi per arrivare a
capire quale fosse l’emozione del paziente e cosa sarebbe stato
meglio fare per lui. Per diverse questioni ho dovuto interrompere la
mia partecipazione al corso che è stato senza dubbio uno dei
momenti in cui mi sono sentita più vicina e più innamorata del mio
“futuro” lavoro. E’ stata per me una grande occasione che ricorderò
per sempre con molto affetto.
Medicina Narrativa
Ti è piaciuto questa articolo? Condividilo con gli amici!